NICARAGUA - Paese diviso in due

Sono andata in Nicaragua nel 2017 per un mese e mezzo, in solitaria. Zaino in spalla e pochi soldi: lo specifico perchè ovviamente questo ha avuto un peso non da poco sulle decisioni prese durante il viaggio.



Ho vattraversato tutto il paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest, sempre passando attraverso il nucleo, Managua. Le strade sono ancora poche e le rotte per spostarsi sono piuttosto obbligatorie.
Non è raro fare ore di strada in più solo per cambiare bus e tornare pressochè nella stessa direzione.
Questo mi ha spinto quindi a prendere le strade più lunge piuttosto che le più comode.




Ovest Città - Troviamo cultura ed architettura della colonizzazione Spagnola. Il turismo è sviluppato in città come Leon e Granada: ricche, pittoresche, vive.
Il turista si trova a proprio agio in mezzo a hotel di lusso, ristoranti ricercati ed abbondanza di tour e attività. C'è da divertirsi, le persone del luogo riconoscono il denaro e il progresso che possono portare i viaggiatori. Sono aperte ed attente.



Ovest Costa - Le spiagge sul lato Pacifico sono state invase da Statunitensi e Surfisti, creando strutture paradisiache che però difficilmente si integrano con la popolazione locale.
Personalmente non ho amato quest'area, la natura è davvero meravigliosa ma la presenza di questi ostelli ed hotel che si sono insediati così prepotentemente rovina quello che è il contatto con la popolazione.



Nord Ovest e Sud Ovest -  Qui risiede un Nicaragua più povero ma anche più autentico. L'energia elettrica e l'acqua corrente possono essere considerate quasi un lusso. Le persone sono semplici, educate, estremamente curiose. Il loro mondo è piccolo ed ogni occasione è buona per scoprire cosa succede al di fuori di esso.



Centro - Ci sono le piantagioni di caffè e cacao, con persone che lavorano nell'agricoltura, contadini che considerano il rapporto con la terra fondamentale. Un settore che dopo tutto paga abbastanza bene e permette di avere un tenore di vita accettabile.



Est - Dal centro in direzione Est ho avuto l'impressione di sconfinare in un altro Paese.
Passando da El Rama e Bluefield, ho soggiornato a Laguna de Perlas arrivando quindi al mare caraibico.
Qui le persone hanno la carnagione molto più scura, parlano una lingua differente mischiando lo spagnolo con l'inglese e sono decisamente più chiusi nei confronti del turista.
Questo si spiega facilmente se si pensa che solo negli ultimi anni è stata costruita una (singola) strada che collega le due sponde del paese. Inizialmente ci si poteva muovere solo attraverso il Rio, su delle piccole imbarcazioni chiamate "panga".
Qui l'uomo bianco è visto come lo sfruttatore, il trafficante che ha colonizzato e dissanguato il Paese.
Le strutture turistiche sono poche ed estremamente costose, a 5 stelle, quel turismo che non deve lasciar vedere a chi visita le condizioni di povertà della gente locale.
L'accoglienza da parte delle persone non è delle migliori, bisogna ammetterlo. Bisogna stare attenti: evitare parole di troppo, evitare anche sgurdi di troppo.
Il sostentamento principale è dato dalla pesca e, principalmente, dal traffico di droga. Meglio non addentrarsi nelle foreste nel Nord Est, per evitare di vedere ciò che non dovresti.
Ma anche qui, ho trovato meravigliose persone che, pur andando contro molti, mantengono la mentalità aperta e la voglia di aiutare. Vi citerò ora Orlando, di cui parlerò meglio in un successivo articolo. Orlando, quando mi ha accolto a Laguna de Perlas, non indossava nè scarpe nè dentiera. In testa aveva una maglietta a mo di bandana, per proteggersi dal sole. Non una di quelle persone da cui ti lasci avvicinare, a prima vista. Sono però andata contro le apparenze ed è così che mi ha raccontato della sua vita, della sua famiglia. Così mi ha presentato figli e nipoti dandomi una visione unica del villaggio in cui vive. Una persona che non dimenticherò.




Rifarei al 100% il viaggio verso Laguna de Perlas.
Vivere sulla propria pelle questa spaccatura interna al Paese, questa differenza di cultura e modi, è estremamente interessante. Si può quindi capire meglio tutta la conformazione del Nicaragua, le lotte interne, questa diffidenza che hanno i Nicaraguensi dell'Est nei confronti di quelli dell'Ovest - e viceversa.
Dalla colonizzazione alle successive scelte politiche, le due aree del Paese hanno intrapreso strade totalmente differenti costruendo intorno a queste decisioni le sorti della popolazione. La loro ricchezza, il loro lavoro, i loro rapporti con il mondo esterno.



E' facile quindi fare il collegamento e pensare più in grande alla conformazione e comportamento di ogni Paese Latino Americano, del mondo addirittura.
Perchè un posto è più o meno sicuro? Perchè la gente è più o meno cordiale?
Ci sono storie centenarie o millenarie che creano il risultato di ciò che vediamo oggi.

Quindi, il mio consiglio per i viaggiatori è: quando viaggiate, non giudicate senza sapere.
Siate sempre attenti, svegli, andate a fondo. Cercate di capire cosa c'è dietro, capire cosa ha portato il risultato che vi trovate davanti agli occhi. Cercate di avere una visione complessiva di ciò che vedete.
Ponete la comprensione dei fatti alla base di ogni giudizio.



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Testo e foto coperte da copyright - ©ClaudiaChiatellino2017

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